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ALTERNATIVE BIO

"Fresu is one of those musicians who come from time to time to remind us why jazz is so special and unique"
(Buenos Aires Herald)

🇬🇧The village marching band and the most important international awards, the Sardinian countryside and the albums, discovering jazz and his many collaborations, his love of small things and Paris. There are not many people capable of putting together such a diverse array of elements and turn it into such an incredible and fast stylistic growth.
Paolo Fresu succeeded in a country like Italy where, for too long, jazz was famous just like Shakespeare or Matisse paintings, Armstrong was little more than a freak show and Miles Davis was acknowledged well after his creative peak. The magic lies in the spontaneous way in which he managed to convey the deepest meanings and magic of his native land with the most precious of the arts. At this stage of his successful and long career there is no need to list recordings, awards and experiences that have made Fresu an international star, his music loved by many. Inside his trumpet sound runs the sap that has illuminated the European jazz nouvelle vague, the depth of a thought that doesn’t limit itself to music, his generosity that sees him in the right place at the right time and most of all the unending passion that always leads him.
Being an omnivorous artist Paolo is currently busy on many projects. Replica Timepiece Apart from a literary side which has brought some very interesting works and being honored with the important honoris causa degree in Social Psychology at Università Bicocca of Milano, Italy in 2013, nowadays Fresu is working with his historical quintet which has been together for 35 years of full activity and reciprocal understanding, his Devil quartet, which follows on the success of the Angel quartet that gave Paolo early international exposure some 15 years ago or his new trio with two young lions of contemporary national jazz such as Dino Rubino and Marco Bardoscia..
His contemporary collaborations are also increasing. Some of these include the duo with Uri Caine, teaming up with Carla Bley and Steve Swallow and the successful meeting with Ralph Towner which started Paolo relationship with ECM. ECM released the wonderful album Mistico Mediterraneo with Daniele Di Bonaventura and the polyphonic Corsican choir A Filetta and the duo record with Di Bonaventura (In Maggiore) that live can also become a trio with the collaboration with the famous Brazilian cellist Jaques Morelenbaum.
His present time sees him active, in a more foreign perspective, in a trio with Richard Galliano and the Swedish pianist Jan Lundgren ("Mare Nostrum") and in several new adventures with important names of the contemporary jazz entourage such as Omar Sosa, Trilok Gurtu, Gianluca Petrella and - again - with Lars Danielsson, Eivind Aarset, Chano Dominguez, Oren Marshall or Arild Andersen. Interesting are then the projects with some big names of the Italian literary and theatrical world (Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni, Giuseppe Battiston), the frequentation of the theatrical world itself as first interpreter thanks to the works produced by the Teatro Stabile di Bolzano among which the great success of the play "Tempo di Chet" (dedicated to Chat Baker) as well as, finally, a new series of small but important collaborations with the "intelligent" music of the Italian popular bangs or electronics. Music for Cinema and "special projects" such as his extraordinary theatrical "a solo" close the circle together with the little big and crazy adventure that led him to celebrate in 2011 his 50th birthday with 50 concerts, in 50 consecutive days, with 50 different formations and projects from day to day in 50 masterpieces of his Sardinian landscape. Not to be outdone also the beautiful project dedicated to his important 60th birthday, thanks to Bologna that has become, like Paris, one of his places of reference. There are also some interesting collaborations with some great names of the Italian theatre and literature world (Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni) besides a new small series of collaborations with the ‘intelligent’ part of Italian popular music. Music for cinema, and special projects like his “a solo” (trumpet solo and electronics) that mesmerized 3000 people at the Rome Auditorium or the Metastasio Theatre in Prato, all of this with the crazy great adventure that brought Paolo in 2001 to celebrate his 50th birthday performing 50 concerts in 50 consecutive days, each with a different line up and each with a different beautiful Sardinian landscape as backdrop.
It would be a mistake to neglect the attention towards the classical music world that is generating nice surprises with works that involve orchestral ensemble that manage to look forward and heroes of the avant-garde or also Paolo’s new challenge to promote young lions of contemporary jazz through the possibilities offered them by the new label TÇ”k Music, founded to look to the future. In 2020 TÇ”k celebrated his important 10th birthday.

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🇮🇹La banda del paese e i maggiori premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l'amore per le piccole cose e Parigi. Esiste davvero poca gente capace di mettere insieme un tale abbecedario di elementi e trasformarlo in un'incredibile e veloce crescita stilistica.
Paolo Fresu c'è riuscito proprio in un paese come l'Italia dove - per troppo tempo - la cultura jazz era conosciuta quanto Shakespeare o le tele di Matisse, dove Louis Armstrong è stato poco più che fenomeno da baraccone d’insane vetrine sanremesi e Miles Davis scoperto "nero" e bravo ben dopo gli anni di massima creatività.
La "magia" sta nell'immensa naturalezza di un uomo che, come pochi altri, è riuscito a trasportare il più profondo significato della sua appunto magica terra nella più preziosa e libera delle arti.
A questo punto della sua fortunata e lunga carriera, non serve più enumerare incisioni, premi ed esperienze varie che l’hanno imposto a livello internazionale e che fanno sistematicamente ed ecumenicamente amare la sua musica: dentro al suono della sua tromba c'è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità che lo vuole "naturalmente" nel posto giusto al momento giusto ma, soprattutto, l'enorme e inesauribile passione che lo sorregge da sempre.
Il presente di Paolo è – come al solito – turbinoso, degno dell’artista onnivoro e creativo che tutti riconoscono in lui.
Oggi (a parte un sorprendente lato letterario che è sfociato nella pubblicazione di alcuni interessanti lavori editoriali e l'importante consegna delle Laurea Honoris Causa dell’Università la Bicocca di Milano nonché quella puramente musicale della nobile Berklee School of Music newyorkese è fatto del suo storico quintetto che si avvicina alla boa dei quattro decenni di piena collaborazione e stima reciproca, ma è anche quello del quartetto “Devil”, che riscatta a pieno merito i successi del celebrato “Angel” che impose Paolo all’attenzione europea qualche lustro fa oppure del suo nuovo trio con due giovani leoni del jazz contemporaneo nazionale quali Dino Rubino e Marco Bardoscia.
Crescono poi le importanti realtà contemporanee. Solo alcune di queste sono il duo con Uri Caine, la collaborazione con Carla Bley (e Steve Swallow) e il fortunato incontro con Ralph Towner che ha fatto da ponte all'ingresso del nome di Paolo nell'entourage della celebrata e nobile etichetta ECM, che - oltre al lavoro con Towner - ha poi pubblicato il bellissimo lavoro Mistico Mediterraneo con Daniele Di Bonaventura e il coro polifonico corso A Filetta e il disco in duo con il bandoneonista marchigiano poi bissato (per la sua etichetta TÇ”k) da un lavoro del duo allargato con la presenza di Jaques Morelenbaum al violoncello.
Il suo presente più attuale lo vede attivo, in ottica più esterofila, in trio con Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren (“Mare Nostrum”) e in diverse nuove avventure con importanti nomi dell’entourage jazzistico contemporaneo quali Omar Sosa, Trilok Gurtu, Gianluca Petrella e – ancora – con Lars Danielsson, Eivind Aarset, Chano Dominguez, Oren Marshall o Arild Andersen. Interessanti sono poi i progetti con alcuni grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano (Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni, Giuseppe Battiston), la frequentazione del mondo teatrale stesso quale primo interprete grazie ai lavori prodotti dal Teatro Stabile di Bolzano fra i quali il grande successo della pièce “Tempo di Chet” oltre, infine, a una nuova serie di piccole ma importanti collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane oppure dell’elettronica. Musica per il Cinema e “progetti speciali” come il suo straordinario “a solo” teatrale chiudono il cerchio insieme alla piccola grande e folle avventura che l’ha portato a festeggiare nel 2011 i suoi 50 anni con 50 concerti, in 50 giorni consecutivi, con 50 formazioni e progetti diversi di giorno in giorno in 50 capolavori paesaggistici della sua Sardegna. Non da meno anche il bel progetto dedicato invece al suo importante 60° compleanno, complice la Bologna che è ormai divenuta, al pari di Parigi, uno dei suoi luoghi di riferimento.
Manca all’appello anche l’importante serie di progetti dedicata a diversi aspetti del mondo “classico” tout-court che, grazie a lavori ad hoc, sta riservando belle sorprese con musicisti capaci di "guardare avanti" oppure, infine, il bellissimo nuovo lavoro di promozione cha Paolo sta portando avanti nei confronti di molti giovani leoni dell'entourage jazzistico contemporaneo attraverso le possibilità offerte loro grazie alla sua nuova etichetta TÇ”k Music costruita per guardare al futuro.