The Lost Chords find Paolo Fresu

Progetto: Carla Bley
Etichetta: ECM/WATT
Anno: 2007

Il 22 ottobre il celebre quartetto The Lost Chords, espanso a quintetto con l’inserimento di Paolo Fresu, riprenderà proprio da Palermo la seconda tranche di quel lungo tour europeo che in questi mesi ha imposto l’ensemble anglo-italoamericano come una delle proposte più fresche ed originali del jazz contemporaneo.
La formazione è la stessa del nuovo disco, pubblicato proprio in questi giorni dalla Watt/Ecm, ed intitolato, appunto "The Lost Chords find Paolo Fresu": gli statunitensi Carla Bley al pianoforte, Steve Swallow al basso elettrico e Billy Drummond alla batteria, l’inglese Andy Sheppard ai sassofoni ed il nostro Fresu alla tromba.
«La storia de "gli accordi perduti" — racconta la famosa pianista e compositrice californiana — risale addirittura alla mia infanzia ed al ritrovamento di un foglio di spartito che immaginavo contenesse accordi inusitati ma che poi si rivelò deludente.
L’episodio, tuttavia, deve essermi rimasto impresso perché quando alcuni anni fa si trattò di dare nome al nuovo gruppo non ebbi esitazioni.
In realtà la formazione si è andata progressivamente consolidando attorno all'iniziale duo costituito da me e Swallow; poi negli anni si sono aggiunti i fiati di Sheppard ed infine i tamburi di Drummond.
Con questo assetto, che sembrava definitivo, abbiamo anche pubblicato nel 2004 un disco ed effettuato parecchi concerti».
La collaborazione con Fresu, iniziata a maggio di quest’anno, appare tuttavia tutt’altro che casuale o temporanea.
«In effetti, in questo processo di accumulazione che ha portato il gruppo da duo a trio e infine a quartetto — prosegue la bionda e zazzeruta pianista — avvertivo una sorta di assenza ed avevo più volte immaginato la presenza di una tromba che avesse, però, un suono molto speciale, diverso da quello cui finora ero avvezza.
Un giorno, del tutto casualmente, mi capitò di ascoltare dall’iPod di Sheppard proprio quel suono che cercavo da tempo: una tromba elegante ed eloquente, terrena ma allo stesso tempo eterea.
Seppi trattarsi di Fresu: non lo conoscevo ancora ma chiesi subito di essere messa in contatto con lui».
Straordinario caso di telepatia perché, contemporaneamente, anche Fresu era interessato a “The Lost Chords”.
«Ammiro da tempo Carla Bley, figura storica del jazz internazionale — dice il trombettista sardo — e ne ho sempre apprezzato la raffinatezza di scrittura e di arrangiamento, la bellezza delle linee melodiche, il pianismo delicato e la spazialità sonora.
Meditavo di invitarla al festival che organizzo ogni anno a Berchidda, la mia città, ma non sapevo che, nel frattempo, anche lei cercava me.
L’intesa è stata immediata e spontanea anche perché Carla ha scritto nuove composizioni espressamente per questo quintetto, come fossero abiti di alta sartoria tagliati su misura per ciascuno di noi.
Sono brani che rappresentano ugualmente la nostra e la sua personalità, ricchi anche di humour, come traspare dai titoli "One banana", "Two bananas", "Three bananas" e così via.
"Five bananas", ad esempio, cela nella struttura compositiva un sottile gioco cabalistico basato sul cinque.
Mi sono calato fino in fondo nella nuova dimensione, al punto da rinunciare ai pur moderati effetti elettronici, tranne un pizzico nell’esotico "Vashkar"».
Un ritorno in grande stile, dunque, questo della Bley dopo quasi vent’anni dalla sua prima volta a Palermo, ospite del Brass Group.
«Io e Steve — conclude la Bley — ricordiamo con immenso piacere quella settimana trascorsa a suonare con l’Orchestra Jazz Siciliana, con cui abbiamo anche inciso un disco.
Confesso anzi che nelle nostre fantasie private abbiamo spesso vagheggiato, un giorno, di starcene in Sicilia a pascolare pecore e coltivare fichi d’India».

Gigi Razete su Repubblica di Palermo, 21 Ottobre 2007.

www.rolexgrade.me

www.apreplicas.me