Rosso, verde, giallo e blu.

Progetto: Paolo Fresu Quintet
Etichetta: Emi-Blue Note
Anno: 2007

Da ilGiornale.it, 27 Aprile 2007.
È la terza volta in pochi giorni che parliamo di Paolo Fresu.
La nuova occasione è data da questo cd di cui, a nostra scienza, non esistono altri esempi.
Il trombettista sardo dirige da 23 anni un quintetto con Roberto Cipelli pianoforte, Ettore Fioravanti batteria, Tino Tracanna sassofoni e Attilio Zanchi contrabbasso.
La Blue Note si è cimentata nell’impresa di dedicare un cd alle composizioni di ciascuno: cinque cd contrassegnati da un grande 5 sulla copertina, ed è significativo che abbia vinto la scommessa.
L’ultimo è riservato al leader che lo nobilita con la sua creatività cangiante e ha scelto, su 14 brani, uno non suo che è 'Almeno tu nell’universo' di Bruno Lauzi, tante volte cantato dall’indimenticabile Mia Martini.
Gliene siamo grati.

Audemars Piguet Replica

Da All About Jazz:
C’era un progetto che doveva essere portato a termine.
Questo progetto prevedeva cinque dischi a primi piani alternati che avrebbe sancito definitivamente il ruolo e l’importanza di uno dei gruppi jazz più longevi che la storia ricordi.
Stava lì a testimoniare la forza dei cinque moschettieri del jazz italiano.
Un gioco di squadra inimitabile quanto assolutamente singolare nel panorama musicale.
Cinque CD a tema, dopo ventitre anni di simbiosi, hanno sviscerato le singole personalità che affastellano il Paolo Fresu Quintet.
Aveva iniziato Roberto Cipelli (con il CD Kosmopolites), il rosso, prima che Attilio Zanchi (con il CD P.A.R.T.E), il blu, Tino Tracanna (con il CD Incantamento), il giallo, e Ettore Fioravanti (con il CD Thinking), il verde, completassero la tavolozza dei colori a disposizione.
Che era come una piattaforma di possibilità non tanto ardite e avventurose, nei sentieri del modern jazz, quanto solide e ben legate alla migliore tradizione jazzistica.
Quella che non si smuove facilmente né si fa ammaliare dalle sirene della tecnologia applicata in musica; che non si trasforma in uno studio di registrazione né affida alla post-produzione di tutto e di più. Qui si suona - e bene - sembravano dire i cinque, e tanto sarebbe bastato.
Mancava il “quinto elemento”: Paolo Fresu.
L’anello di congiunzione della cinquina delle meraviglie, l’erede buono del “cattivo” Davis, il trombettista che sa dare fiato ai confini tra i generi (è in corso una collaborazione live con il cantautore siciliano Ivan Segreto, ma non solo) e che come un’ombra ha seguito, segnato e diretto il percorso del quintetto.
I suoi “true colors”, immaginati e poi suonati a somiglianza dei suoi compagni di viaggio, sono vividi, ora opachi, ora brillanti: inseguono una sinestesia dei sensi che si fa agile, senza giri su stessa né su cervellotici quanto noiosi arabeschi.
Si parte adagio con “Rosso, verde, giallo e blue”.
Si prosegue col ritmo binario e felpato di “Hip Hip!”.
L’urgenza di “Bi-sogni aerei” anticipa la nostalgia evansiana/davisiana di “Valzer del ritorno” in cui Fresu apre con dolcezza il silenzio su note notturne di Cipelli.
Si riparte con il brio swingante di “Nightfly on Blue Note”, titolo programmatico che rimanda ad un passato prossimo di prestigio.
“Almeno tu nell’universo” è il brano, non casuale, che Fresu rivede.
La voce del ricordo di Mia Martini è ora flicorno ora sax soprano, il resto è pura poesia timbrica.
Il Davis più elettrico e mistico si rivede in “Rock”.
“Echauffement corporel” rimanda al bop più divertito ed eclettico.
La logica del CD è pop(ular), la confezione ha un sound Blue Note inconfondibile, il risultato è magistrale.Michele Chisena

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