'Si dolce è il tormento'
(from 'Quarto Scherzo delle Ariose Vaghezze' - Venezia, 1624)
(Claudio Monterverdi, 1567-1643)
Si dolce e' l tormento che in Seno mi sta
ch'io vivo contento per cruda beltà.
Nel ciel di bellezza saccreschi fierezza
et manchi pietà che sempre qual scoglio
all'onda d'orgoglio mia fede serà.
La speme fallace rivolgam' il piè
diletto nè pace non scendano a me
e l'empia ch'adoro mi nieghi ristoro
di buona mercè:tra doglia infinita
tra speme tradita vivrà la mia fè.
Per foco e per gelo riposo non ho
nel porto del Cielo riposo haverò
se colpo mortale con rigido strale
il cor m'impiagò cangiandomi a sorte
col dardo di morte il cor sanerò.
Se fiamma d'amore già mai non sentì
quel rigido core ch'il cor mi rapì
se nega pietate la cruda beltate
che l'alma invaghì ben fia che dolente
pentita e languente sospirimi un dì.
Nasce e si svolge ogni cosa esistente in modo prefisso e immutabile.
(Tito Lucrezio Caro, approximately 98-54 B. C.)
from 'De Rerum Natura' V° 131-132
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Ho ascoltato per la prima volta "Metamorphosen" di Richard Strauss diversi anni fa ed è stato subito amore a prima vista. Poi, per diverso tempo, non ho più avuto occasione di risentire questo Studio per 23 archi solisti ma è rimasto in me un preciso ricordo come di una materia pesante e densa, in ebollizione come il magma dell'Etna o del Vesuvio.
Questo tema, anzi questo intreccio di frammenti tematici senza fine, mi ha accompagnato per diverso tempo fino a quando non ha preso forma nella mia mente una idea melodica che, partendo da un piccolissimo spunto come spesso avviene nella composizione, si è sviluppata e modificata in tre o quattro anni fino ad essere depositata in un foglio di carta pentagrammata.
E' la mia Metamorfosi. Poi poco prima di scrivere queste note ho iniziato a leggere, sfogliandolo frettolosamente, il De Rerum Natura del poeta latino Tito Lucrezio Caro alla ricerca di un qualcosa che avesse a che fare con il tema della mutazione ed ho trovato inaspettatamente e subito l'epigrafe suscritta. Coincidenza? Forse.
Certo è che, come dice Lucrezio, tutto si evolve inesorabilmente ed in modo immutabile seppure nella propria staticità e certo è che questa frase scritta un secolo prima di Cristo continua ad essere non solo vera ma verità assoluta anche se il percorso dell'umanità si è evoluto e modificato nel tempo.
Il Tempo...Il tempo in sé non esiste, ma sono le cose stesse a far nascere il senso del tempo... recita ancora il poeta nel libro primo di De Rerum Natura. Dunque nessuna metamorfosi è voluta ne tantomeno prevista. Se così è, anche questo secondo lavoro del 'Quartetto Angel' con il prezioso contributo di Antonello Salis è semplicemente una nuova stazione di un percorso che spero sarà ancora molto lungo.
Immutabile da una parte ma in continua trasformazione dall'altra. E siccome non c'è metamorfosi senza gli incontri mi piace dedicare questo CD a Michel, Sergio e Patrizia che hanno, in modo diverso, modificato il percorso della mia vita artistica.
Paolo Fresu/Gennaio 1999
A Michel Petrucciani: Musicista
A Sergio Atzeni: Scrittore
A Patrizia Vicinelli: Poetessa. In Memoriam.