Le Fresiadi

Progetto: Paolo Fresu & guests
Etichetta: TIJ 2008
Anno: 2008

A Berchidda, lontano dalla rotta dei principali festival europei, esiste un evento di musica jazz che mette insieme il meglio di quello che una manifestazione musicale del genere dovrebbe proporci facendoci incontrare e vivere: trasversalità, grande talento artistico, fantasia, originalità, emozione, energia, poesia, spazio… e aggiungerei, in questo caso, buon vino, cibo e ospitalità!
Ma per me è soprattutto l’elemento umano quello fondamentale per creare il sottile strato invisibile che si percepisce nell’aria e che si sente sulla pelle….. l’atmosfera…! direi magia!... e a Berchidda per Time in Jazz la magia la si può dividere a fette, metterla nello zaino e portarla a casa perché quello che vivi lì ti rimane dentro grazie all’anima e alla passione del suo direttore artistico, il carismatico e camaleontico Paolo Fresu.
Come saprete questo festival ha una storia lunga vent’anni! Wow, Nice One! Sono onorato di averne fatto parte come presentatore e musicista.
Ma non mi sentivo come un vero presentatore: non mi davano testi o cose ufficiali da leggere e non mi dicevano neanche cosa dire.
Avevo solo i nomi dei musicisti.
E che musicisti!

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Il meglio del jazz italiano! E grazie a Time in Jazz che ho conosciuto e scoperto le voci straordinarie di A Filetta insieme al bandoneón di Daniele di Bonaventura; l’altra voce e l’oud di Dhafer Youssef dall’Africa; il chitarrista Nguyên Lê dal Vietnam, ancora l’altra voce originale di David Linx ed il pianoforte di Diederik Wissels dal Belgio o l’energia esplosiva della Kocani Orkestar dalla Macedonia...
In realtà penso che per me sia stato come fare un jam session con Paolo perché ci guardavamo, andavamo sul palco e via!
Io credo che ogni popolo abbia la sua musica e lì a Berchidda ho incontrato un pubblico così interessato, attento ed armonioso con dei musicisti così disponibili a condividere la loro arte anche al di fuori dal palco che mi rendo conto di avere assistito ad una cosa rara.
L’unica sera che ci siamo accordati su qualcosa era proprio per Le Fresiadi quando, per la presentazione dell’evento, abbiamo pensato di aggiungere un po’ di colore in più alla serata.
Paolo si è vestito con il suo costume tradizionale sardo e io con il kilt, mio costume tradizionale scozzese.
Mi fa sorridere ancora oggi il pensiero della vista di Paolo quando è arrivato sul palco…! E’ stata un serata indimenticabile per tanti motivi e questo cd lo testimonia.
Ma se lascio scorrere i miei pensieri quello nostro è stato anche un incontro fra due popoli diversi.
Un incontro avvenuto grazie all’amore comune per la musica e per la vita.
E se scorrete anche le locandine degli ultimi vent’anni di Time in Jazz vedrete che ci sono stati tanti musicisti di culture e stili diversi che lì si sono incontrati ed è anche per questo che il festival è speciale ed è un grande catalizzatore di musica e cultura.
Italiana ed internazionale.

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Prima di andare a Berchidda dentro di me era come se fossi già stato lì.
Ho cominciato a scrivere il brano “Berchidda Blues” per Paolo nella primavera del 2007 e mi sono documentato sulla sua vita e da dove lui veniva leggendo il libro “Talkabout”, biografia a due voci di Luigi Onori.
E’ da lì che il testo del mio brano ha cominciato a prendere forma.
Direi che in “Berchidda Blues” ci vive dentro tanta gente e ci sono i luoghi della vita di Paolo.
Si parla di poesia, c’è il padre di Paolo amante ed esperto di dialetto sardo. Poi c’è il vino del paese, la chiesetta di San Michele appena fuori il borgo con gli uccellini che disegnano cerchi nell’aria cantando e planando sul caldo vento estivo.
C’è la brezza serale che si alza e viene giù dal nord un pochino prima che il concerto in piazza cominci.
C’è il treno che ti porta da Olbia a Berchidda con un capostazione d’eccezione come Gian Maria Testa.
La prima parte della seconda strofa parla di Paolo durante il festival perché lo trovi a suonare dappertutto con i suoi molteplici progetti come è stato per Le Fresiadi che erano una vera maratona musicale e che ascoltare, seppur non interamente, in questo cd.
Ho visto Paolo cominciare a suonare all’alba fino a che Orfeo (e tutto lo straordinario staff) lo mette a dormire fra i vitigni e gli oliveti con la sua tromba e un bel bicchiere di rosso rubino.
E c’è anche Sonia, la moglie di Paolo, che suona il violino.
E c’è il sassofono di Tino Tracanna, la fisarmonica di Antonello Salis e le jam sessions fino a tarda notte. Ed infine tutta la gente venuta da ogni angolo dell’Italia e non solo.
Gente che canta, balla, si diverte e che è una parte fondamentale, assieme ai musicisti, di questo festival unico…La demo “Berchidda Blues” che Paolo ha usato per la sigla finale l’ho registrata a Perugia in un negozio di vestiti per sposi… alle undici del mattino dopo aver fatto un po’ tardi!
Il testo è un pochino diverso rispetto alla versione che potrete ascoltare nell’ultimo cd della mia big band “Nick The Nightfly & Monte Carlo Nights Orchestra” con Paolo come special guest al flicorno.
Su Radio Monte Carlo, nel mio programma “Monte Carlo Nights” spesso vi consiglio nuove musiche. Qui il mio consiglio spassionato: organizzatevi, andate in Sardegna e fate un salto per qualche giorno al festival Time in Jazz di Paolo Fresu a Berchidda.
Vivrete anche voi come me un’esperienza indimenticabile…
Buona vita!
Nick